18 novembre 2007

Mein Kampf in libreria

La Repubblica 13.11.2007
«Un segnale molto grave». Alessandro Portelli, consigliere delegato del sindaco alla Memoria, ha definito così la presenza sugli scaffali delle librerie delle stazioni Termini e Tiburtina di decine di copie del Mein Kampf di Adolf Hitler. Portelli, avvertito della ripubblicazione dai suoi studenti (insegna Letteratura americana alla Sapienza), in questi giorni è ad Auschwitz «il luogo in cui le idee espresse nel Mein Kampf si sono pienamente materializzate e realizzate». Insieme al consigliere, il sindaco Veltroni, i ragazzi delle secondarie e i sopravvissuti dei campi di concentramento - come Shlomo Venezia il cui libro-testimonianza Sonderkommando Auschwitz, appena uscito, si trova in libreria di fianco al testo di Hitler.«In questi giorni nel nostro Paese riprendono fiato ideologie razziali e pratiche discriminatorie» ha detto Portelli. «E le forme più estreme e incompetenti di revisionismo storico fanno di ogni erba un fascio e permettono di trattare questo ignobile libro come una merce tra le altre»

LaRepubblica 15.11.2007
È stato ritirato dalle librerie delle stazioni Termini e Tiburtina, entrambe gestite dalla Borri´s Books, il Mein Kampf di Adolf Hitler, presente fino a ieri in un numero consistente di copie tra gli scaffali. Anzi: esposto a formare una di quelle pile che dovrebbero attrarre di più il cliente. Ritirate dopo che il 12 novembre scorso il delegato del sindaco alla Memoria, Alessandro Portelli, aveva scritto una nota per denunciare il fatto «gravissimo» a lui segnalato proprio mentre si trovava ad Auschwitz nell´annuale visita ai lager con il sindaco, i ragazzi delle scuole secondarie e i sopravvissuti dei campi di concentramento. Tante le reazioni all´indomani della nota e di un articolo pubblicato da Repubblica. Tra queste, quella della comunit� ebraica, intervenuta sulla vicenda per mezzo del suo portavoce, Riccardo Pacifici. Accogliendo le proteste, Sabina Borri, titolare della libreria, ha tolto dagli scaffali il Mein Kampf «nel rispetto dei sentimenti che hanno pervaso la comunit� ebraica» specificando che del libro ne sono state vendute «solo otto copie». «Come ogni anno» ha poi concluso «il 28 gennaio creeremo nella nostra libreria un angolo della memoria a cui, ci auguriamo, collaborer� al comunit� ebraica romana».Eppure è almeno dal 2002 che la Kaos edizioni ripubblica il testo, catechismo della Gioventù hitleriana, vangelo delle SS, bibbia del popolo tedesco, come è stato alternativamente definito. E di recente lo ho ristampato la casa editrice La lucciola di Varese: è proprio questa ristampa quella arrivata nelle librerie romane. Una ristampa secca, senza alcuna introduzione, a differenza dell´edizione Kaos che presenta una postfazione di Gianfranco Maris, presidente dell´Aned, (Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti), ed è a cura di Giorgio Galli. «Esistono infatti due tipologie e due scuole di pensiero riguardo a testi come questo» ha sottolineato Riccardo Pacifici «Il primo è quello becero propagandistico, in alcuni casi legato a case editrici schierate politicamente con proprietari noti alle cronache per attivit� eversive nel nostro paese. La seconda scuola di pensiero è quella di far conoscere questi testi accompagnandoli con prefazioni che prendano le distanze dai contenuti e li inquadrino in un contesto storico. Un approccio utile alle nuove generazioni» ha concluso Pacifici «per capire dove è stata partorita l´ideologia nazifascista». Il Mein Kampf, insomma, a 82 anni dalla sua prima pubblicazione, continua a far parlare di sé. In esso un Hitler che aveva appena tentato il colpo di Stato a Monaco e stava trascorrendo un periodo in carcere (siamo nel 1924), elencava in nuce tutte le sue deliranti idee: l´antisemitismo, la gerarchia di razze con a capo ariani biondi con occhi azzurri, l´antisemitismo, la lotta di razza, nuovi spazi di vita nell´Est per i tedeschi, la creazione di un Führerstaat, uno Stato del Führer con conseguente eliminazione del parlamentarismo. Durante i 12 anni del regime furono vendute del libro oltre un milione e mezzo di copie.

5 Comments:

Blogger igor4600 said...

Che dire ? Solo grazie per aver detto in modo ordinato e piano quel che a me sarebbe uscito in modo caotico ed urlato,ossia non-utile

9:18 PM  
Blogger mimmo said...

Sono davvero indignato da queste leggi che impediscono ad un libro di essere venduto. Se ad uno stato viene lasciata la possibilità di censurare idee non condivise si arriva inevitabilmente alla dittatura. Si ha un comune senso di superiorità e arroganza nel deplorare le idee scritte nel Mein Kampf, ma se queste idee sono sbagliate non si spiega il perchè si abbia così paura che circolino. Mi auguro che lei inquanto autorità cittadina tuteli la libertà di circolazione di questo libro perchè se non si da la possibilità all'altro di esprimersi si ha comunque torto.

11:42 PM  
Blogger igor4600 said...

Non mi sembra che nell'articolo di Portelli si esorti ad impedire la libera circolazione del libro. Io per esmpio l'ho acquistato molti anni fa, e penso sia giusto leggerlo e discuterne.
Ma...una cosa è renderlo disponibile, una cosa è reclamizzarlo.
MEIN KAMPF (e tante altre opere similari, magari non scritte da autori di tale "prestigio") non è un libro qualsiasi.
Non penso sia la causa dell'orrore dello shoah, ma una sua giustificazione, questo sì.

E cosìcome non si ritiebe giusto rendere disponibile la pubblicità di opere porno a chiunque, tale e quale è il caso di opere come MEIN KAMPF, o magari di manuali su come costruire bombe ed armi artigianali.

Certo l'esistenza della rete rende, PER FORTUNA, la censura totale pressochè impossibile. Inviare certi segnali però non è mai male.
raffaele della rosa

10:38 AM  
Blogger igor4600 said...

Molto amichevolmente consiglierei a Mimmo di leggere attentamente prima di indignarsi. Polemizzare è giusto, FINANCHE DOVEROSO, sempre rispettando i fatti.

Nè Portelli, né Di Segni hanno auspicato che MEIN KAMPF debba essere vietato, ma solo che non venga né reclamizzato né esaltato in una libreria "normale" e quindi con l'apparenza della neutralità.

10:47 AM  
Blogger =Toser= said...

io penso che sia importante leggere un libro come il Mein Kampf, perché può permetterci di comprendere alcune cose che possono esserci sfuggite riguardo quegli anni. Come mai un uomo come Hitler è stato ascoltato? Perché i suoi proclami hanno fatto effetto? Il libro è la sintesi teoretica del suo programma, credo che qualsiasi appassionato di storia e politica dovrebbe leggerlo, non sei d'accordo?

10:07 AM  

Posta un commento

<< Home