24 ottobre 2009

Harlan County, 1931: i minatori e la crisi

il manifesto\alias - 24.10.2009 (numero dedicato al New Deal e alla Grande Depressione)

Questo è un estratto, tradotto e condensato, di un capitolo del manoscritto del libro che sto finendo di scrivere, dal titolo provvisorio "They Say in Harlan County", sulla storia e la cultura di Harlan County, le storiche lotte dei minatori e le battaglie di oggi per l’ambiente.

Racconta Tillman Cadle, minatore e sindacalista: “Quando arrivò la depressione, la ditta mi disse di venire a lavorare a Yancey, Harlan County. Si lavorava solo un giorno alla settimana. Il mio vicino di casa, quando arrivava il giorno che si lavorava, gi dovevo dare io qualche cosa da mangiare se no non si reggeva in piedi.” Era l’estate del 1931 e c’era la crisi. Il mercato del carbone era crollato e, come scrive lo storico John Hevener, “molti minatori cominciarono a sentire i morsi della povertà più abietta.”
“Chi aveva un po’ di terra, o degli animali, aiutava gli altri; e così sono sopravvissuti” (Lloyd Stokes). “Durante la Depressione, mia nonna ha dato da vivere alla famiglia vendendo verdura nei villaggi minerari. Papà aveva quattro o cinque anni e zappava il granturco e i fagioli e lei se li metteva in spalla e li andava a vendere. Con quel pezzetto di terra erano molto, molto più ricchi di tanta gente a Harlan County” (Mildred Shackleford).

Hazel King. C’era poco da mangiare, e c’era chi rubava. Se avevi maiali, vacche, polli o altro, dovevi stare molto attento, se no spariva. Mia madre mi ha raccontato di un maiale che era sparito e hanno seguito le tracce fino a casa di un tale, e quando l’hanno arrestato per il furto del maiale lui ha detto, certo, sono stato io: la mia famiglia moriva di fame e era questione di rubare o lasciarli morire.

Il 7 gennaio 1931, il giornale locale annunciava: “La HCCOA (associazione operatori minerari) prevede un futuro luminoso per l’industria del carbone.” Il 16 febbraio, l’associazione annunciava un taglio del dieci percento alle paghe già da fame.

Tillman Cadle. Stavamo davanti a un negozio, e vedevo questi che guardavano affamati la roba da mangiare, al di là del vetro. E dissi, ragazzi, abbiamo lavorato per creare tutta questa roba, ma c’è un vetro fra il cibo e noi. E un giorno c’era un comizio a Pineville,e l’ultimo a parlare era un certo Randalls, che lo chiamavano il predicatore bestemmiatore perché certe volte parlava proprio pesante. E alla fine del discorso disse, “Allora, ci rivediamo tutti qui il prossimo weekend.” E una voce nella folla grida, “Che ci andiamo a fare a casa, sen non possiamo portare da mangiare alle famiglie?” Lui chiede, quanti siete qui che non hanno niente in casa da mangiare per cena?, e un sacco di mani si alzano. Allora lui salta giù dai gradini e dice, venite con me. E parte verso quel negozio e, Dio mio, gli vanno tutti appresso.

“Entrarono nell’A&P di Evarts , non avevano niente da mangiare per l’inverno, così vennero coi sacchi – avanti ragazzi, riempiteli. Stessa cosa la sera dopo. E mio zio, aveva un negozio e dovette ingaggiare sei o sette persone per fare la guardia la notte. Dovevi vedere i binari, dove si erano rotti i sacchi, la farina sparsa, roba buttata – avevano preso più di quello che potevano portare e gli toccò buttarlo via” (Ray Ellis). “Quello dell’A&P si prese un bello spavento e chiamò la direzione a Louisville. La direzione gli disse, dagli da mangiare, ma digli che lo facciano pure con la concorrenza. Così la settimana dopo invece che a Pineville lo fecero a Middlesboro” (Tillman Cadle). Harry e Bema Appleman commercianti di Harlan, davano da mangiare gratis a cinquanta bambini ogni giorno; furono incriminati per “sindacalismo criminale.” La Croce Rossa rifiutò di intervenire: dissero che se ne doveva occupare la sezione locale, che era in mano agli operatori.
Jim Garland, minatore, sindacalista e folk singer, disse a una commissione senatoriale: “Il cibo dei minatori consiste in patate, fagioli, maiale salato e bulldog gravy, che si chiama così perché dovresti essere un bulldog per mangiarla. E’ un misto d’acqua, farina e lardo, e si mangia coi fagioli o con un ‘panino all’acqua’: pane bagnato nell’acqua e lardo.” A Straight Creek, riferiva Jim Garland, “tra la primavera e l’inizio dell’estate almeno 25 bambini sono morti di una malattia chiamata flux, che viene perché non si mangia una dieta variata e per mancanza di latte e del cibo giusto per i bambini. Gli infiamma lo stomaco e le viscere, e sanguinano.” Un funzionario della sanità statale disse alla commissione del Senato che i bambini sotto i due anni morti di flux o altre malattie intestinali erano stati 56 nel 1929, 91 nel 1930, e 84 nel 1931. Molly Jackson, ostetrica, sindacalista e folksinger, raccontava: “Li sento ancora i bambini che piangono per la fame. Li ho tenuti in braccio e li ho visti morire con le malattie della povertà – tubercolosi, pellagra, flux. Ho visto il figlio di mia sorella morire a 14 mesi per mancanza di latte mentre i padroni giravano con le loro belle macchine e le mogli e i figli vestiti di seta e gioielli pagati col sangue e il sudore dei minatori.”
Il febbraio 1931, B. R. Gilbert, minatore di Crummies Creek, scrisse a John L. Lewis, presidente del sindacato, la United Mine Workers of America (UMW):
Caro Fratello: questo è un appello a te per aiutarmi non ho avuto una giornata di lavoro da quando ha chiuso Black Mountain i padroni di Harlan Ct. non mi danno lavoro ho finito tutto quello che avevo messo da parte quando lavoravo adesso sono alla mercé degli altri predico ancora il sindacalismo dappertutto… Davvero mi serve aiuto ti imploro umilmente fratello Lewis, aiutami in qualche modo. Ti prego non mi respingere ho 2 figli piccoli e non hanno Madre se ti viene in mente un modo per aiutarmi io ti ricorderò sempre e farai felici quei preziosi piccoli.
Due settimane dopo, Lewis rispose: “Mi dispiace molto di apprendere delle circostanze in cui si trova. Sono però costretto a informarla che in base ai regolamenti del Sindacato non disponiamo di fondi per soccorsi individuali e mi è pertanto impossibile aiutarla. Sono certo che potrà trovare altre soddisfacenti soluzioni per far fronte alle sue necessità.”
“Sentivi che c’era qualcosa nell’aria,” raccontò poi Chester Poore, che avrebbe scontato dieci anni di carcere per la sua partecipazione agli eventi dei mesi successivi. “Ovvio – dato che non si sapeva da dove sarebbe venuto il prossimo pasto.” Due settimane dopo il taglio delle paghe, William J. Turnblazer e Philip Murray, dirigenti della UMW, annunciarono a un’assemblea di duemila minatori che il sindacato era pronto a tornare a Harlan e Bell. Scriveva Turnblazer a Lewis: “Lo spirito dei minatori a Harlan County è meraviglioso. Non ho mai visto un gruppo di uomini condurre una lotta come questa, nonostante che gli abbiamo detto che non possiamo dargli nessun aiuto finanziario”.
Anzi, era il sindacato che chiedeva soldi a loro: “Volevano [un dollaro] come quota di iscrizione, e non ce l’aveva nessuno. La maggior parte non aveva da mangiare, figuriamoci se si potevano iscrivere al sindacato” (Tillman Cadle). Scrive Jim Garland: “Chiunque avesse sangue nelle vene avrebbe comprato latte per i bambini prima di dare i soldi a un’organizzazione.” Molti comunque si iscrissero; secondo un testimone, “ci fu chi vendette il letto per mettere insieme quel dollaro.”
Il giorno dopo l’assemblea di Pineville, i minatori che avevano partecipato si trovarono licenziati e sfrattati dalle case di proprietà delle compagnie, con le loro cose buttate in mezzo alla strada. Molti si spostarono a Evarts, una delle poche località indipendenti, non di proprietà delle compagnie, e cominciarono a organizzarsi: “Ma fu la base a fare tutto, non c’erano i dirigenti, solo i leader di base” (Tillman Cadle). W. B. Jones, minatore licenziato, fu eletto segretario; William Hightower,minatore licenziato, analfabeta, di 77 anni, fu eletto presidente. Migliaia di minatori prestarono giuramento e manifestarono in tutta la contea sventolando la bandiera americana. A fine aprile, gli iscritti erano ottomila. “Parlavi con loro e ti dicevano tutti la stessa cosa: se scioperi fai la fame, e se non scioperi fai la fame. Alla fine non era neanche uno sciopero, era una guerra contro la fame” (Tillman Cadle).
In tutti i racconti, gli anni dal 1931 al 1941 non sono tanto una successione di lotte distinte, quanto una guerra ininterrotta. Scriveva il New York Times: “Harlan sembra una zone di guerra. Flotte di automobili sfilano per la comunità, cariche di guardie e delegati dello sceriffo armati di fucili, mitra, lacrimogeni. I diritti civili sono calpestati, si arresta la gente con le scuse più improbabili, si invadono le case senza mandato.” Lo scrittore Malcolm Cowley, che venne a Harlan e Pineville con un carico di aiuti, scriveva: “Non ho mai visto tante armi di ogni sorta, carabine, fucili di precisione, pistole automatiche e mitra, dall’epoca dell’offensiva sul fronte francese nel 1917”. Philip Murray testimoniò che gi operatori di Harlan “impongono una tassa su ogni tonnellata di carbone estratto, e la usano per comprare munizioni e armi da guerra e metterle nelle mani di irresponsabili che vanno in giro sparando e ammazzando.” Tecnicamente, si trattava di delegati dello sceriffo; i minatori li chiamavano thug: guardie armate, per lo più pagate dagli operatori, incaricate dallo sceriffo di tenere i minatori al loro posto. “So per certo di criminali tirati fuori dalle prigioni, gli mettevano un distintivo e diventatavano la legge. Erano killer e basta” (Tillman Cadle). Tra i 169 delegati nominati dallo sceriffo Blair, 64 erano sotto processo per atti criminali, e 34 erano pregiudicati. Bill Randolph era sotto processo per il suo quarto omicidio in Kentucky quando gli operatori di Harlan gli pagarono la cauzione e lo misero a sorvegliare la miniera di Three Point. L’11 giugno 1931, Bill Randolph uccise Joe Chasteen, aderente al sindacato.
“Che cos’è la legge? Un thug armato che gira con un macchinone”, disse un donna di Harlan. Certi nomi ricorrono nelle cronache di Harlan: Frank White, Lee Fleenor, George Lee - and Ben Unthank, al quale l’associazione degli operatori diede ottomila dollari da spendere in armi e dinamite.
Tillman Cadle. Ben Unthank venne a casa mia, insieme con due thug e col capo della polizia di Middlesboro e tutti gli altri. Avevano un mandato d’arresto, ero accusato di sindacalismo criminale, e diceva che dovevano portare il mio corpo vivo o morto al tribunale della contea. Erano armati fino ai denti, se mi ammazzavano dicevano che avevo fatto resistenza. Ma io non ero a casa quando vennero. Dissero a mia madre, “è inutile che si nasconde; lo troviamo, e lo ammazziamo come un cane”. Lei lo guarda dritto negli occhi e gli fa: “Sporco arnese che non sei altro, dice, può essere che quando lo trovate non sarete solo voi a sparare”. Vedi, ero considerato uno dei meglio tiratori del Kentucky.

E naturalmente, lo sceriffo Blair. “Ho fatto tutto quello che potevo,” disse Blair a un giornalista, “per aiutare gli operatori. Non ci possono essere compromessi quando i disordini sindacali investono la contea e i Rossi vengono a Harlan County”. Ricorda Bryan Whitfield, il più ostinatamente antisindacale degli operatori di Harlan: “Chi era quello sceriffo che ci piaceva tanto? Lo sceriffo Blair. Per noi era un’ottima persona. Il sindacato pensava che era un mascalzone. A quel tempo avevamo problemi col lavoro. Naturalmente ci sono stati dei morti, ogni tanto. Non volevamo il sindacato. Non volevamo che nessuno ci venisse a dire come fare i nostri affari. Blair era un ottimo sceriffo. Alcuni dei suoi delegati erano un po’ ruvidi, ma in quei tempi dovevi essere se volevi sopravvivere.”
Sam Reece, dirigente di base, dovette scappare e nascondersi. Raccontava sua moglie, Florence: “I thug di Blair vennero a casa nostra parecchie volte mentre Sam era nascosto. Frugarono in tutte le stanze, nelle credenze, per tutta la casa. Guardavano sotto i materassi, e se trovavano una lettera, un pezzo di carta, lo portavano via. Sentii che dovevo fare qualche cosa. Non avevamo neanche un pezzo di cara in casa; strappai una pagina da un calendario appeso al muro e scrissi la canzone: ‘Dicono che a Harlan County non si può essere neutrali, o stai col sindacato o sei un thug di J. . Blair. Which side are you on? Da che parte stai?’”
“C’erano duri da tutte e due le parti, non è stata una passeggiata di thug” (Bill Winters). Bryan Whitfield mi fa vedere i buchi delle pallottole che gli spararono in casa, e mi racconta dei candelotti di dinamite che trovò in giardino. In aprile, il thug Jess Pace rimase ucciso (e un minatore ferito) in una sparatoria a Evarts, dove era andato per arrestare dei minatori che avevano picchiato un crumiro. A Shield e a Cawood saltarono in aria i macchinari delle miniere e bruciarono case di proprietà della compagnia. Picchetti armati giravano da una miniera all’altra: “Non dicevano come si chiamavano; si chiamavano tutti Jones, i Jones Boys. E ti dico, gli facevano passare brutti momenti ai crumiri” (Lloyd Lefevre).
Il 28 aprile, nascosti nella vegetazione di Black Mountain, una cinquantina di uomini amati aprirono il fuoco contro un gruppo di crumiri; i delegati e le guardie risposero, ma non furono riportate vittime da nessuna delle due parti. “Diavolo, certo che ho ordinato di sparare per uccidere”, disse Blair: “Quando fanno un agguato e sparano ai miei uomini, i miei rispondono, e sparano per uccidere. Le usiamo per questo le armi, quaggiù.” Dopo lo scontro, Blair dichiarò al giornale locale che tutto era tranquillo e non si prevedevano altri problemi. Si sbagliava.

La settimana dopo, in uno scontro passato alla storia come “la battaglia di Evarts” rimasero uccisi almeno tre uomini dello sceriffo e un minatore del sindacato. Harlan fu occupata dalla Guardia nazionale, la UMW, terrorizzata, abbandonò il territorio. Poche settimane dopo, arrivavano a Harlan gli organizzatori della National Miners Union, un sindacato comunista. La NMU condusse la lotta per un altro anno, e fu tragicamente sconfitta. Solo nel 1933, con l’inizio del New Deal, la UMW tornò a Harlan; ma bisognò lottare, anche sanguinosamente, fino al 1941 prima che i padroni firmassero il contratto.

1 Comments:

Blogger Skywalkerboh said...

Davvero bello questo post... Mi ha ricordato il suo libro su Woody Guthrie che custodisco gelosamente nel mio scaffale preferito.

Luca da SS

3:12 PM  

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